barriere digitali alla ipovisione

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Nel 2025 la maggior parte delle comunicazioni digitali al pubblico, siti web, app, software, dovrà rispondere a criteri di accessibilità: non è una previsione ma una legge già approvata, si tratta dell’European Accessibility Act che è già stato recepito dall’Italia lo scorso maggio 2022.
Già dal novembre scorso molte grandi aziende, come vedremo in seguito, hanno dovuto presentare la dichiarazione di accessibilità e di conseguenza cominciare a rendere accessibili i propri siti web e tutti i documenti digitali, compresi i contratti che potrebbero essere annullati se non accessibili.

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Il momento per iniziare la formazione dei team di comunicazione e sviluppo è adesso


L’accessibilità digitale è un processo e non una merce che si può comprare in pronta consegna: quando le aziende che si rivolgono al pubblico si accorgeranno che devono rendere i propri siti accessibili, le web agency, le agenzie di comunicazione e tutti quelli che lavorano nello sviluppo e nella preparazione dei contenuti della comunicazione digitale dovranno essere preparati all’ondata di richieste. Considerate quanto incidono già ora nello sviuppo strategico del marketing aziendale argomenti come la politica di inclusione e l'Environmental, Social, and corporate Governance (ESG). Allo stesso modo l'accessibilità digitale, che poi significa inclusione del 20% della popolazione, diventerà un tema per migliorare la percezione della Brand reputation, aumentare la fiducia nei propri prodotti e servizi, confermare il proprio welfare.

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Perché rendere accessibili i siti web, le applicazioni e i documenti digitali dei tuoi clienti?


L’accessibilità digitale apre un nuovo universo di occasioni professionali per chi ha la lungimiranza di prepararsi per tempo.
Nella circolare del 13 gennaio 2023 l’AgID precisa che sono già in vigore gli obblighi di accessibilità per i soggetti privati, aziende e gruppi con un fatturato medio superiore a 500 milioni di euro, con l’obiettivo di consentire la più ampia inclusione delle persone con disabilità, quindi non è più un obbligo che riguarda solo la Pubblica Amministrazione. Entro il 23 settembre di ogni anno i grandi gruppi privati devono pubblicare la dichiarazione di accessibilità, e di conseguenza rendere accessibili le proprie risorse digitali, e dal giugno 2025 l’adeguamento interesserà tutti gli operatori economici con risorse digitali, come previsto dall’Accessibility Act (direttiva UE 2019/882) che è già stato recepito dal Governo Italiano.

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L’accessibilità digitale non riguarda solo le questioni tecniche del sito web


Rendere accessibile e inclusiva una risorsa digitale riguarda molti aspetti perché sono molti e diversi i problemi che una persona può incontrare nella sua fruizione. Per comprendere l’accessibilità digitale è necessario conoscere tutti i tipi di barriere digitali che possono impedire a una persona di fruire un contenuto:

Le barriere digitali possono essere

  • barriere sensoriali visive totali e parziali
  • barriere che riguardano le tecnologie assistive visive o della mobilità
  • barriere linguistiche e di scolarizzazione
  • barriere uditive
  • barriere neurologiche o degli effetti collaterali di luci e colori

 

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